Il Barba si confida tra amore, malinconia e polemiche.
Barba, siamo alle porte della VII Coppa Union, con che stimoli ti presenti?
Quelli di sempre, la passione per la bicicletta, quella per la salita e la montagna, l'esempio dei grandi del passato come Poulidor, Bitossi, Coppolillo e tanti altri, con in più la voglia di competere con gli altri in generale e Fuligno in particolare dopo la gara a mio avviso ingiustamente annullata sul Piancavallo.
Che ricordi ti evoca il Matajur?
Il Matajur è una montagna cui mi sento molto legato, per molti aspetti, fra i quali è forse il più scontato la vittoria della prima Coppa Union. Il "Monte Fuji" del Friuli come l'ha definito qualcuno è costantemente presente in tutte le uscite e gli allenamenti, monito alla durezza e alla maestosità dello sport ciclistico.
Da troppo tempo la Coppa Union manca da Fiumicello, credi che sia la volta buona?
Non è facile fare pronostici, e questa volta lo è ancora di più. Ci sono molte incognite sullo stato di forma dei partecipanti, sui mezzi, sul percorso. Appare chiaro come sia nei sogni di tutti portare a casa la coppa, e la speranza è l'ultima a morire, ma alla fine sarà la salita a dare il verdetto definitivo.
Polderdijk, Fuligno, Civaman. Chi ti fa più paura?
Al di là del fatto che sono tutti avversari temibilissimi, vedo come favorito il primo escluso da questo elenco: il Principe Diego corre in casa, e nonostante celi il suo stato di forma, ha dalla sua la voglia di riscatto dopo i due secondi posti del 2007. Ma non sono da escludere i due outsider, Tonon che in occasione della Coppa sfodera il meglio di se e Sgneck, che fino all'ultimo ha giocato a nascondino, e ritorna dopo un anno di assenza. Ne vedremo delle belle.
L'obiettivo minimo è mantenere la maglia gialla oppure in caso di sconfitta sei pronto a lasciare?
Lasciare non è nello spirito della Coppa Union. Come ho già detto in precedenza in un'intervista con Auro Bulbarelli dopo l'arrivo del Giro d'Italia a Trieste, anche ultimo sarò sempre sulle strade della Coppa Union. Ovviamente punto a mantenere la maglia gialla di leader della classifica a punti, cosa comunque non facile, ma non è una "Conditio sine qua non" per la competizione.
Come concili l'amore con l'allenamento?
Solo grazie all'infinita pazienza e comprensione della mia dolce metà, che mi permette di dedicare molto tempo alla bicicletta, e inoltre mi rende orgoglioso la sua incorruttibilità, considerati i numerosi tentativi di corruzione con ogni mezzo da parte di ignoti per tentere di convincerla a distogliermi dalla bici.
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